[ Pobierz całość w formacie PDF ]

presente nella sua immagine: anzi, egli ne era stato l antitesi. Chiaramente la piccola
comunità non aveva compreso la cosa principale, il suo modo esemplare di morire, la
libertà, la superiorità rispetto a ogni sentimento di ressentiment: un segno di quanto
poco lo capiva! Gesù con la propria morte in sé non poteva volere altro che offrire
pubblicamente la prova più forte, la dimostrazione del suo insegnamento... Ma i suoi
discepoli erano ben lungi dal perdonare questa morte, il che sarebbe stato
eminentemente evangelico; o addirittura dall offrirsi a una morte simile con dolce e
mite pace nel cuore... Riaffiorò proprio il più antievangelico dei sentimenti, la
vendetta. Il caso non poteva affatto chiudersi con questa morte: erano indispensabili
una  vendetta , un  giudizio (eppure cosa c è di più antievangelico della
 vendetta , del  castigo e del  giudicare ?). L aspettativa popolare di un Messia
tornò ancora una volta in primo piano; si mise a fuoco un momento storico: il
 regno di Dio viene per giudicare i suoi nemici... Ma così si è frainteso tutto: il
 regno di Dio , inteso come atto finale, come promessa! Il Vangelo era stato invece
proprio l esistenza, il compimento, la realtà di quel  regno . La morte di Cristo era
proprio quel  regno di Dio . Soltanto allora tutto quel disprezzo e quell amarezza
contro i farisei e i teologi vennero attribuiti al carattere del Maestro, e così Rifece di
lui un fariseo e un teologo! D altra parte, l esacerbante venerazione di quelle anime
completamente confuse non ammetteva più il diritto evangelico di ognuno di essere
figlio di Dio, un diritto predicato da Gesù; e la loro vendetta consistette nell esaltare
Gesù in modo improprio, nel separarlo da se stessi: proprio come gli ebrei che, nel
passato, per vendetta sui loro nemici avevano separato se stessi dal loro Dio e lo
avevano innalzato al massimo grado. Il Dio unico e figlio unico di Dio: entrambi
sono il prodotto del ressentiment...
XLI
A quel punto si presentò un problema assurdo:  Come aveva potuto Dio
permettere ciò? . La ragione turbata della piccola comunità trovò una risposta a
questa domanda davvero assurda e terribile: Dio offrì suo figlio in sacrificio per la
remissione dei peccati. Come finì in un solo istante il Vangelo! Il sacrificio espiatorio,
per giunta nella sua forma più ripugnante e barbara, il sacrificio di un uomo
innocente per le colpe dei peccatori! Che atroce paganesimo! Gesù non aveva
abolito persino il concetto stesso di  colpa ? Non aveva negato l abisso tra Dio e
l uomo, non aveva vissuto quest unità tra Dio e l uomo come la sua  buona novel-
la ?... E non come un privilegio! A partire da quel momento ci si addentrò passo
dopo passo nel tipo del Redentore: la dottrina del giudizio e della seconda venuta, la
dottrina della sua morte come morte sacrificale, la dottrina della resurrezione che
abolisce l intero concetto di  beatitudine , l intera e unica realtà del Vangelo, a
vantaggio di uno stato dopo la morte!... Paolo, con quell impudenza rabbinica che lo
caratterizza in ogni cosa, razionalizzò così quest interpretazione (un interpretazione
sfacciata): «Se Cristo non è risorto dalla morte la nostra fede è vana». E d un tratto
il Vangelo divenne la più spregevole di tutte le promesse irrealizzabili, l incredibile
dottrina dell immortalità personale... Paolo stesso la predicò anche come una
ricompensa!...
XLII
Si può ben capire cosa aveva fine con la morte sulla croce: un nuovo tentativo del
tutto originario per un movimento buddhista di pace, per una reale e non solo
promessa felicità sulla Terra. Poiché questa rimane, l ho già sottolineato, la
differenza fondamentale tra le due religioni della décadence: il Buddhismo non
promette, ma mantiene; il Cristianesimo promette tutto e non mantiene nulla. Alla
 buona novella seguì la peggiore di tutte: quella di Paolo. In Paolo s incarna il tipo
opposto al  messaggero della buona novella , il genio dell odio, nella visione
dell odio, nell inesorabile logica dell odio. Che cosa non sacrificò all odio questo
disangelista? Innanzi tutto il Redentore: lo inchiodò alla sua croce. La vita,
l esempio, l insegnamento, la morte, il significato e il diritto dell intero Vangelo: non
esisteva altro che ciò che intendeva nel suo odio questo falsario, ciò che poteva
servirgli. Non la realtà, non la verità storica!... E ancora una volta l istinto
sacerdotale dell ebreo perpetrò l identico grande crimine contro la storia, cancellò
semplicemente lo ieri e l avantieri del Cristianesimo, s inventò una storia del
Cristianesimo primitivo. Di più: ancora una volta falsificò la storia d Israele, così
che tale storia potesse apparire come la preistoria dei suoi atti: tutti i profeti hanno
parlato del suo  Redentore ... La Chiesa successivamente falsificò persino la storia
dell umanità per farne la preistoria del Cristianesimo... Il tipo del Redentore, la
dottrina, la pratica, la morte, il significato della morte, persino il tempo successivo
alla morte, nulla rimase intatto, non restò alcunché che recasse almeno una
somiglianza con la realtà. Paolo spostò semplicemente il centro di gravità di tutta
quell esistenza dietro di essa, nella menzogna del Gesù  risorto . In fondo non poteva
assolutamente servirsi della vita del Redentore, aveva bisogno della morte sulla
croce e di qualcosa di più... Considerare Paolo una persona onesta, lui che come
patria ebbe il principale centro dell illuminismo stoico, quando con
un allucinazione si dava la prova dell esser-ancora-vivo del redentore. O persino
credere al fatto che ebbe quella allucinazione sarebbe una vera niaiserie per uno
psicologo. Paolo voleva il fine, quindi voleva anche i mezzi... Ciò che lui stesso non
credeva lo credettero gli idioti tra i quali partorì la sua dottrina. Il potere era il suo
bisogno; con Paolo, il sacerdote mirò nuovamente al potere, poteva utilizzare
soltanto quei concetti, quegli insegnamenti e quei simboli con cui si tiranneggiano
le masse e si formano le greggi. Quale fu l unica cosa che Maometto più tardi prese
in prestito dal Cristianesimo? L invenzione di Paolo, il suo mezzo per istituire una
tirannia sacerdotale, per formare il gregge: la fede nell immortalità, ossia la dottrina
del  giudizio ...
XLIII
Se si pone il baricentro della vita non nella vita, ma nell  aldilà , nel nulla, si è
privata la vita del suo centro di gravita. La grande menzogna dell immortalità
personale distrugge ogni razionalità, ogni natura dell istinto; tutto ciò che negli
istinti vi è di benefico, di vitale; tutto ciò che negli istinti promette il futuro, ora
suscita diffidenza. Vivere in modo tale da non avere  senso per vivere: questo ora
diventa il  significato della vita... A che scopo la coscienza sociale, a che scopo la
gratitudine per la nascita e verso gli antenati, a che scopo la cooperazione e la fiducia,
a che scopo allora l avere presente e il promuovere il benessere generale?... [ Pobierz całość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • supermarket.pev.pl
  •